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Quando si parla di naturopatia, si deve intendere quel grande complesso di discipline trattate dagli operatori e dai professionisti erboristi e naturopati. In questo grande ombrello vi sono tutte le discipline naturali che non necessitano di preparazioni di laboratorio e sono donate da madre Natura, quali la talassoterapia, l’elioterapia, la silvoterapia, l’idroterapia, i fanghi curativi, la fitoalimurgia… e, quelle invece in cui i preparati sono lavorati in un laboratorio come appunto l’erboristeria, la floriterapia, la fitoterapia, l’aromaterapia, oligoelementi, Sali di Shussler…
La talassoterapia (cura con il mare) nata in Bretagna nell’800 per curare problemi legati sia alla respirazione che alla circolazione oltre al beneficio che ne derivava dal clima marino. L'acqua di mare viene impiegata per sabbiature e nebulizzazioni oppure bagni con acqua di mare più calda utile per il sistema circolatorio. Infine troviamo i trattamenti con le alghe marine ricche di oligoelementi, che possono essere impiegate sia fresche che essiccate. L’elioterapia (cura del sole); attraverso la luce solare vengono trattate problematiche delle ossa, dolori articolari e della pelle (dermatiti, psoriasi). Si possono fare anche riabilitazioni post traumatiche.
La fangoterapia o argilloterapia (trattamenti a base di fango di argilla e sostanze organiche minerali curative per la prima oppure a base di argilla per la seconda),
La silvoterapia (cura con gli alberi), si tratta di veri e propri percorsi nel bosco per ritrovare l’armonia e ritemprare lo spirito. Gli alberi emanano messaggeri chimici chiamati terpeni che in natura difendono la pianta dai parassiti. Queste sostanze volatili che noi respiriamo quando entriamo in un bosco producono benessere a tutto l’organismo rinforzando il nostro sistema immunitario e dandoci molta energia e senso di pienezza.
L’idroterapia (cura con l’acqua in generale) e balneoterapia (acque termali nello specifico). Sono conosciute da tutti certe fonti termali curative che sgorgano spontaneamente dalle rocce e che richiamano persone da ogni luogo.
La fitoalimurgia ovvero alimentarsi con le piante spontanee e dei principi attivi della pianta stessa. Molte persone nei tempi più antichi si sono alimentate di erbe selvatiche ed anche in tempi di ristrettezza come in tempo di guerra, le piante hanno costituito un patrimonio alimentare importante.
L’erboristeria (cura con le erbe medicinali-officinali). E’ una disciplina molto antica trattata da grandi personaggi della storia che hanno tracciato un solco importante nel campo delle discipline tradizionali quali, Platone, Ippocrate, Santa Ildegarda, Galeno, Paracelso etc.). Il termine officinale fu introdotto dalla scuola Salernitana nel XII secolo e deriva da “oficina” luogo dove si lavora quindi dove si lavoravano le erbe e/o le droghe ovvero le piante intere e dove venivano utilizzate le parti con maggior principio attivo a scopo terapeutico.
L’Università di Montpellier in Francia è stata la prima erede di tale scuola. Le piante hanno quindi al loro interno queste sostanze chiamate fitocomplessi che vengono utilizzati per scopi terapeutici o preventivi.
Gli Operatori Olistici dell'antichità:
Ho citato personaggi come Platone perché nel mondo antico la figura del terapeuta aveva un ruolo a 360 gradi e Platone pur essendo un filosofo, studiava i rimedi naturali ed il suo metodo terapeutico attraverso il dialogo e l’ascolto del “paziente” ha gettato le basi della moderna psicologia.
In una delle sue opere (Il Timeo) sostiene la tesi del vivere in armonia con il prossimo per mantenere un buon livello di salute generale. Danneggiare gli altri significa danneggiare sé stessi. La discordia porta al disordine ed il disordine alla malattia. L’ordine e il buon agire all’armonia.
Chi non governa saggiamente sé stesso porta gli organi principali del corpo quali cuore, fegato, reni a impoverirsi della loro energia vitale e da questo impoverimento si innescano processi che potenzialmente possono portare alla malattia.
Ippocrate, importante medico dell’antica Grecia, studiò le piante e le costituzioni dell’uomo e vide come ciascuna di queste costituzioni avesse predisposizioni per certe malattie e viceversa. Il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori: (sangue - temperamento sanguigno, bile gialla - temperamento collerico, bile nera - temperamento malinconico, flegma - temperamento lento e flemmatico. Secondo Ippocrate, la natura è il medico delle malattie e il medico deve solo seguirne gli insegnamenti.
A lui si deve l'importanza del concetto di dieta e alimentazione a seconda degli umori (costituzioni). Divulgò l’importanza del dosaggio nei farmaci.
Santa Ildegarda fu una monaca benedettina grandissima erborista e non solo. Sulla base delle costituzioni Ippocratiche, approfondì lo studio delle piante officinali e scrisse diversi trattati sull’effetto di tali erbe a seconda del sesso, dello stato di salute, della condizione di vita della persona. Gettò le basi della visione olistica della cura e parlò di VIRIDITAS (forza verde) che oggi traduciamo con il termine di energia vitale alla base di ogni essere vivente. Studiò come gli esseri viventi fossero collegati tra di loro e del legame tra uomo e cosmo intessuto appunto da questa grande energia vitale. Definì il concetto di Signatura della pianta di cui si parla peraltro anche nei manoscritti antichi; vi sarebbe analogia tra la pianta e la parte che essa cura. Ne sono un esempio la Salvia chiamata lingua vegetale che tratta tra le altre cose anche le problematiche del cavo oro-faringeo, la Polmonaria le cui foglie sembrano polmoni malati (veniva usata per le affezioni polmonari), Il tarassaco di colore giallo per la disintossicazione del fegato, l’Eufrasia il cui fiore sembra un occhio e serve per trattare gli occhi…
Paracelso fu alchimista, medico, studioso di scienza che fece da spartiacque tra la medicina antica e quella moderna.
Sviluppò ulteriormente il concetto di dosaggio dei rimedi e sperimentò quanto l’uso eccessivo fosse pericoloso se non addirittura letale. Approfondì il concetto di Spagyrica ovvero l’arte di estrarre le forze vitali dai rimedi della Natura anticipando la moderna Chimica e la Fitoterapia Clinica.
Si vogliano ricordare anche figure come Galeno da cui ha preso il nome la galenica (rimedi medicamentosi a base di diversi principi attivi e piante) o Dioscoride medico vissuto ai tempi di Nerone che scrisse un importante erbario medico chiamato De Materia Medica.
Vorrei aprire e chiudere per ulteriore chiarezza, una parentesi importante sulle differenze tra i moderni studi fitoterapici e l’erboristeria tradizionale in quanto viaggiano su principi diversi e con diverso approccio terapeutico. In campo fitoterapico si usano termini come fitocomplesso, titolazione, farmacognosia, nel campo dell’erboristeria tradizionale, parliamo di piante spontanee, tempo balsamico, leggi naturali.
Nello schema seguente, si chiariscono tali aspetti:
FITOTERAPIA CLINICA
Prodotti titolati: la titolazione è la determinazione delle sostanze a livello quantitativo che agendo sull’organismo, provocano l’azione terapeutica. Le piante vengono coltivate
Sperimentazione su animali
Trattamento del Fitocomplesso ai fini della titolazione: il fitocomplesso insieme delle sostanze attive che nel loro insieme determinano l’azione terapeutica
Uso secondo la Farmacognosia: Scienza che studia l’estrazione, il dosaggio e i principi attivi delle piante: Università di Montpellier al primo posto in Europa - Razionale
Processi standardizzati nelle preparazioni dei fitocomplessi (omogenei). Standardizzazione: metodologia che permette di ottenere l’omogeneità di titolazione dei fitocomplessi.
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ERBORISTERIA TRADIZIONALE
Piante spontanee e tempo balsamico. Le piante vengono raccolte secondo la stagionalità.
No sperimentazione
Trattamento del fitocomplesso secondo le leggi naturali e su base dell’esperienza tradizionale a volte tramandata
Uso intuitvo
Processi personalizzati nella preparazione del rimedio, (diversificati). Non c’è standardizzazione si cerca l’approccio personalizzato |
L’approccio fitoterapico è analitico, statistico e specialistico, l’approccio dell’erboristeria tradizionale è olistico, individuale e complessivo.
Definizione di pianta officinale secondo l’Oms: definito tale ogni vegetale in uno o più dei suoi organi, sostanze che possano essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi, precursori di emisintesi farmacologiche chemiofarmaceutiche. Le piante officinali hanno quindi un percorso di laboratorio di sintesi per arrivare al prodotto finale.
Noi parleremo di erboristeria nel suo complesso tenendo conto, di tali diversità.
Nel campo dell’erboristeria abbiamo un’importante settore che è quello degli oli essenziali e quindi dell’aromaterapia. Questa disciplina antichissima consiste di estrarre le essenze delle piante attraverso diverse tecniche (distillazione con alambicchi, spremitura a freddo, estrazioni con solventi). Tali essenze si trovano in farmacia, parafarmacia o erboristeria sotto forma di olio essenziale. Gli oli essenziali fanno parte della storia dell’uomo fin dall’antichità. L’uomo di ogni tempo è rimasto affascinato dal profumo di piante e fiori e da sempre, ne ha riconosciuto la valenza sia sul piano fisico legato all’uso terapeutico (essi sono veri e propri farmaci) sia sul piano sottile del cuore e dell’anima sublimando le essenze e conferendo loro molti valori simbolici, religiosi, magici. In aromaterapia la parte terapeutica si intreccia senza soluzione di continuità con l’essenza spirituale. Essa era in principio Alchimia dove avveniva la separazione tra parte solida (corpo) parte liquida (anima) e parte gassosa (spirito). Dall’alchimia nascerà la chimica.
I profumi sono essenza e l’olio essenziale è l’essenza profumata della pianta. Il profumo ci riporta ad emozioni e ricordi. Il profumo comunica con il trascendente: incensi, legni, spezie, resine erano usate fin dall’antichità per comunicare con gli Dei ed il rituale del profumo era “sacro”. I sacerdoti erano i detentori di tali saperi e come gli alchimisti tenevano alla segretezza di tali sapienze e tramandavano a pochi eletti queste conoscenze.
Si deve partire dagli Egizi (4500 a.C) da cui risalgono i primi documenti scritti. Gli oli essenziali erano utilizzati in campo medico, in campo cosmetico e in campo religioso per la purificazione dei luoghi sacri e nella mummificazione. Tali conoscenze furono tramandate in tutto il bacino del mediterraneo presso gli antichi Greci e Romani i quali, purificavano l’aria con gli oli essenziali in caso di epidemie e usavano fare bagni aromatici e curativi. Nel vicino Medio Oriente (4000 a.C), furono trovate le tavolette mesopotamiche riportanti l’uso delle erbe aromatiche. In Persia, il medico Avicenna mise a punto la tecnica di distillazione con l’alambicco. Oltre oceano, nelle Americhe, (1000 a.C), le erbe aromatiche, erano catalogate ed erano usate nei riti religiosi, nelle cerimonie, per la salute e per la purificazione. Il Medio Evo (0-1000 d.C) fu un periodo in cui gli insegnamenti avvenivano di nascosto in quanto la conoscenza di tali segreti legata agli oli e all’uso fitoterapico, era considerato pericoloso e strumento del maligno. Tali misteri sono infatti rimasti conservati pazientemente nei monasteri fino all’epoca delle Crociate quando ritornò l’interesse e l’apertura per l’aromaterapia soprattutto come simbolo di comunicazione con il Divino. L’epoca Rinascimentale vede il vero rifiorire dell’uso dell’olio essenziale, con l’apertura delle botteghe degli “speziali” precursori degli odierni farmacisti. La città di Grasse in Francia diventa la capitale del profumo (primato che detiene ancora oggi). Nel secolo dei Lumi il profumo divenne un privilegio per le classi abbienti con la creazione dei “necessaire” da viaggio. Le essenze di natura animale furono sostituite dalle più fresche essenze di erbe e fiori. In epoca moderna quindi 1800 inizia il viaggio verso la chimica e nel 1889 nacque il primo profumo con essenze sintetiche. Il primo profumo con aldeidi fu il mitico Chanel no.5. Nel 1928 nasce l’aromaterapia moderna da un incidente di percorso del dott. Maurice Gatefossè che scoprì le proprietà dell’olio essenziale di lavanda. Un altro grande studioso di aromaterapia fu Jean Valnet medico militare francese il quale contribuì attraverso ricerche di laboratorio, a dare maggiore valenza all’utilizzo degli oli essenziali come antibatterici e antisettici.
La floriterapia (terapia con i fiori) nata dal medico Edward Bach in Inghilterra proiettata all’aiuto ed al sostegno psicologico della persona in caso di problematiche di salute problematiche emotive e/o sociali. Agiscono in modo vibrazionale insieme all’energia della persona. I fiori di Bach sono sostanzialmente tinture madri in acqua pura (distillata) e brandy. Oggi il concetto di floriterapia si è ampliato con le essenze Californiane, i fiori australiani e le essenze francesi Deva e quelle dell’Alaska scoperte da Steve Johnson. Facendo un confronto tra i fiori di Bach e quelli australiani per esempio si possono notare alcune importanti differenze: i fiori di Bach sono preparati in Europa storicamente teatro di conflitti, quelli australiani in Australia continente ancora vergine ed incontaminato per molti aspetti.
L’Australia è un continente giovane con circa 200 anni di storia e il suo essere incontaminato gli permette di sprigionare una grandissima energia vitale. Chi è stato in Australia sicuramente ha potuto sperimentare la forza che arriva dalla natura e dalla vastità degli oceani da cui essa è circondata. Questo è il motivo per cui i fiori Australiani agiscono più velocemente dei fiori di Bach, con un rivolto più veloce anche a livello fisico e psicosomatico. I fiori australiani sono stati scoperti e studiati dal Dott Ian White che come Il Dott Bach in passato visse un periodo di profonda crisi sia di salute che sul piano personale. Le essenze da lui sperimentate lavorano su tematiche più attuali come lo stress, le relazioni l’autostima…
Tanto più il luogo di provenienza ha un’energia vitale elevata, tanto più il rimedio floreale è potente.
Il fiore di Bach è un fiore che lavora molto in profondità e che porta a galla una sorta di “crisi di consapevolezza” con cui bisogna fare i conti.
I fiori Australiani invece hanno un effetto più veloce e un’azione più “dolce”. Con entrambi si possono notare comunque cambiamenti. I bambini, privi di sovrastrutture mentali, reagiscono molto bene all’uso della floriterapia.
Oligo-elementi e Sali di Shussler sono infine preparati che si trovano nelle nostre farmacie e parafarmacie i primi a base di minerali (es Calcio, Ferro, Magnesio,) i secondi a base di Sali i quali agiscono direttamente sulle cellule dell’organismo oltre a stimolare il recupero psicologico della persona. Danno maggior stimolo alla terapia farmacologica eventualmente in corso. Solitamente, è bene usarli sotto il controllo del medico.